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In wagon, nella storia

Da Napoli a Roma

di Alexandre Dumas

Se nel giungere alla ferrovia, la cui stazione dà sul corso Garibaldi, v’avvedete d’esser giunto un quarto d’ora prima della partenza, ed invece di starvene in uno de’ saloni, sempre noiosissimi per quanto riccamente addobbati, preferite far una piccola escursione storica nel decimoterzo, decimoquinto e decimottavo secolo, inclinate a sinistra, avviatevi per la porta della Marinella, fate cinquanta passi in una piazza che vi sembrerà a prima vista senza sbocco e vi troverete rimpetto alla chiesa di Santa Maria del Carmine, ove furono …..

Così inizia questo viaggio nelle storie e nella storia: Masaniello, Sanfelice, Corradino, Garibaldi, Ferdinando II, Annibale, Spartaco, Murat, Tristany il brigante, San Benedetto, Mario e Silla, Cicerone, monsig. Montieri, i Colonna ed i Piccolomini, l’imperatore Claudio ed il principe Alessandro Torlonia, Clemente V e Bonifacio VIII …. fino ad arrivare a Roma; ecco la conclusione:

“Eccovi a Roma: visiterete tutto minutamente: non tocca a noi farvi da guida. La locomotiva si ferma; date il vostro biglietto; presentate il passaporto, e nascondete questo libro.”

Negli anni ‘30 dell’Ottocento Alexandre Dumas (1802-1870) conosce Napoli, città della quale si innamora e nella quale torna con piacere ad immergersi più volte, fino a soggiornarvi per alcuni anni al seguito di Giuseppe Garibaldi.

Ad Alexandre Dumas, Garibaldi chiede di comperare in Francia un carico di fucili per i suoi uomini, armi che lo scrittore riesce a procurarsi a Marsiglia per poi consegnarli nella rada di Napoli. Sempre più coinvolto dalle imprese dell’Eroe dei Due Mondi, Dumas decide così di fermarsi fino al 1864 in quella città dal fascino irresistibile. Garibaldi, a quel tempo in carica nell’ex regno borbonico di Napoli col titolo di Dittatore, lo nomina Conservatore dei Musei e Direttore – ruolo che svolge per quattro anni – del giornale L’Indipendente.

Dumas accetta gli incarichi; conosceva molto bene la città, ma nella caotica e passionale Napoli garibaldina il romanziere scopre una città a sua misura e vi si cimenta come uomo di Stato godendo della piena fiducia di Garibaldi da lui visto come un eroe degno della propria immaginazione.

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Immagine: Claude Monet, The Gare St-Lazare. 1877. National Gallery, London, UK

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