1816 – Il naufragio della Fregata La Medusa
Relazione di
Alexandre CORRÉARD
Jean Baptiste Henri SAVIGNY
«La zattera condusse i sopravvissuti alle frontiere dell’esperienza umana. Impazziti, assetati e affamati, …»
La Méduse è stata una fregata francese a vela varata nel 1810 che, nel 1816, si incagliò sulle secche del Banc d’Arguin, vicino a Nouadhibou, nell’attuale Mauritania.
Nel giugno del 1816 la fregata francese Méduse partì da Rochefort in direzione del porto di Saint-Louis, sulle coste del Senegal; insieme a lei presero parte alla spedizione anche tre navi, il fluyt Loire, il brigantino Argus e la corvetta Écho. Hugues Duroy de Chaumareys venne nominato capitano della fregata, nonostante la scarsa esperienza di navigazione.
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Per ammortizzare tempi e costi, la Méduse distaccò le navi compagne e aumentò la sua velocità. A causa di ciò il 2 luglio si incagliò su un banco di sabbia, 160 chilometri al largo dell’attuale Mauritania, dove si trova il banco di Arguin, e a 48 chilometri dalla prima costa. A questo si sommò l’inettitudine di Chaumareys, che oltre a non disporre di carte nautiche aggiornate, aveva pochissima esperienza e competenza tecnica.
L’equipaggio ed i passeggerei furono imbarcati in 6 scialuppe che però non potevano contenerli tutti. 150 di loro cercarono la salvezza su una zattera e 17 rimasero sul relitto.
Nella zattera dei 150 naufraghi sopravvissero 15 persone, delle quali 5 morirono una volta sbarcati.
“Lettori! poi ve ne supplichiamo, non fate ricadere sopra uomini di già eccessivamente oppressi da tutti i loro mali il sentimento d’indignazione che sta forse per sorgere in voi medesimi; compiangeteli piuttosto e versate qualche lagrima di compassione sulla deplorabile loro sorte.”
Lo scandalo scoppiò il 13 settembre seguente, allorché il foglio anti-borbonico Journal des débats, pubblicò una relazione del chirurgo Henry Savigny, sopravvissuto della zattera; egli raccontava del clima di violenza e sopraffazione fra i sopravvissuti. Montò un affare politico che coinvolse e mise in imbarazzo la monarchia francese, recentemente restaurata dopo la disfatta del 1815 subita da Napoleone.
Questa edizione digitale, presenta il testo originale (nella seconda edizione) della relazione/denuncia di due sopravvissuti del naufragio:
- Alexandre CORRÉARD, ingegnere geografo (1788-1857)
- Jean Baptiste Henri SAVIGNY, medico (1793-1843)
Il collettivo OttoVenti non si è limitato a riprodurre la traduzione originale del 1819 del testo francese del 1816/1817 ma, mantenendo il carattere ottocentesco dello scritto, ha cercato di rendere più scorrevole la lettura.
La vicenda ispirò il pittore Théodore Géricault (1791-1824) che dipinse il famoso quadro La zattera della Medusa (museo del Louvre) che fu esposto nel Salone d’Autunno del 1819.
Jules Verne ne trasse spunto per scrivere il romanzo I naufraghi del Chancellor (1874). La storia del naufragio viene inoltre raccontata nei romanzi: La zattera della Medusa di Nicola Badalucco (1969), Oceano mare di Alessandro Baricco (1993), La zattera della Medusa di Jonathan Miles (2010), La zattera della Medusa di Franzobel (2019) e da altri autori. Opere teatrali come Il naufragio della Medusa azione mimica in cinque atti con prologo, Teatro alla Scala 1841 di Eugène Hus, La Zattera di Gericault di Carlo Longo (Teatro di Napoli 2022), Oceano Mare e La Zattera Della Medusa, di Igor Chierici (Teatro Le chiatte di Genova 2022). Film: Le Radeau de La Méduse (1998) di Iradj Azimi, La veritable histoire du Radeau de La Meduse (2016) di Herlé Jouon, Emilie Dumont, Le Radeau de La Méduse (2023) di Peter Webber.