Affrontando l’ignoto con tracotanza e fanciullesco stupore
ESPLORAZIONE
DELLE
REGIONI EQUATORIALI
LUNGO IL NAPO ED IL FIUME DELLE AMAZZONI
di Gaetano Osculati
Il giorno 29 Marzo partii da Panama per recarmi al Guayaquil sul vapore inglese l’Ecuador che intratteneva una regolare e mensile corrispondenza lungo la costa della Colombia, del Perù e del Chili. Si fe’ scalo per poche ore nel porto di Sant. Buenaventura nel gran Chocò, ed il giorno 2 Aprile alle 3 pomeridiane si gettava l’ancora nel porto del Guayaquil.
Ecco un uomo, che per amore della geografia e delle storie naturali, ha, senza sussiego, accettato le fatiche ed i pericoli, indubbiamente straordinari, d’un viaggio, e che viaggio! In selvagge solitudini, in spazi immensi, tagliati da rapidi torrenti, irti di montagne nevose, di vulcani, di foreste inestricabili; infestati di giaguari e da serpenti velenosi; in quegli immensi spazi di cui sono fatte le regioni sud della repubblica equatoriale! (Félix Mornand).
…. Sbarcato a Guayaquil (Equador) il 2 aprile 1847, riprese il viaggio in canoa lungo il fiume Babahoyo, per salire poi a cavallo a Guaranda, nella cordigliera occidentale, e pervenire infine ad Ambato e a Quito. La sua intenzione era di seguire le orme del conquistatore spagnolo Francisco de Orellana e risalire il rio Napo fino alla confluenza con il Rio delle Amazzoni, di cui si proponeva di raggiungere la foce.
Dopo un tentativo non riuscito di salire alla vetta del Pichincha, da cui tornò però carico di piante e di uccelli, decise di partire da Quito il 7 giugno, giungendo a Papallacta attraverso la catena di Guamani, dove ebbe l’opportunità di osservare esemplari giganteschi di fossili.
Superata Baeza, il fallimento dei tentativi di attraversare il fiume Cosanga fornì ai portatori indigeni, che lo accompagnavano e che non avevano mai gradito il suo atteggiamento nei loro confronti, di lasciarlo solo in un ambiente ostile.
Ripreso il viaggio grazie anche all’intervento del presidente della Repubblica dell’Ecuador, il 28 luglio raggiungeva Puerto Napo, dove si fermò più di tre mesi a curarsi i piedi piagati, approfittando della sosta anche per raccogliere esemplari zoologici e botanici, materiali etnografici e informazioni sulla cultura degli indiani del Quijos.
Il 26 ottobre incominciò a discendere in canoa il Napo, per evitare le marce via terra, e, dopo aver raggiunto Santa Rosas de Oa e aver superato la confluenza del Suno e il Coca, raggiunse i villaggi abitati dagli Zàpari. Oltrepassata la foce dell’Aguarico e quella del Curary, il 29 ottobre toccò il punto di confluenza del Napo col Rio delle Amazzoni e il giorno successivo cominciò a discendere le acque di questo fiume, lungo il quale ebbe l’opportunità di conoscere gli Yagua, gli Orejones, i Ticuna e i Mayoruna.
Dopo una sosta di un mese a Manaus, dove giunse il 3 febbraio 1848, ripartì con un equipaggio cocama. Oltrepassate le foci del Madeira e lo sbocco del Trombetas, raggiunta Santarém – dove raccolse dati e campioni di piante medicinali e si interessò degli indiani Mundurucù – dopo essersi lasciato alle spalle la confluenza dello Xingù, aver contornato la costa meridionale dell’Isola Grande di Gurupà e compiuto il periplo dell’isola di Marajò, completò la lunga discesa dalle Ande verso l’Atlantico, giungendo il 30 marzo a Parà (Belém). (descrizione del viaggio da: Enciclopedia Treccani)
Un libro speciale, importante, leggibile, digitalizzato da un’edizione originale del 1854. Per completare l’edizione, mettiamo a disposizione anche le tavole, illustrazioni di gran valore ed interesse, in formato pdf (peso circa 6,5 MB) estratte dall’edizione originale e curate dallo stesso autore.
Scarica le: Illustrazioni tratte dall’edizione originale (pdf 6,5 MB)
Immagine: Guayaquil (Ecuador) – Autore Gaetano Osculati – tratta dal testo originale pubblicato nel 1854