ETRURIA MERIDIONALE
di Sante Bargellini
Piccolo viaggio fuori porta (1909): partendo da Piazza del Popolo a Roma, incontriamo i trogloditi di Villa Balestra, Ponte Milvio, la via Cassia, Isola Farnese, Veio, Anguillara, Trevignano, Vicarello, Bracciano, Capranica e Sutri.
Mappa (su Google maps) del piccolo viaggio fuori porta: Etruria Meridionale
(…) “volli ridurre il mio itinerario alle città etrusche più ignorate, più fuori di mano; quelle dove nessun fischio di treno si ode mai nemmeno in lontananza, quelle dove non passa nessun touriste, dove non va che raramente qualche ispettore di scavi ministeriali e che sono visitate assiduamente soltanto dagli archeologi inglesi, americani o tedeschi e da qualche occhiuto e rapace scavatore che lavora per conto proprio a depauperare ogni giorno dì più questa miniera d’arte che è il sottosuolo d’Italia.”
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Un piccolo delizioso libro scritto nel 1909 da uno spirito libero: il giornalista, scrittore e chitarrista Sante Bargellini. Il viaggio è pieno di annotazioni di costume, archeologiche, storiche, ambientali e sociali. Un viaggio da ripetere anche ai giorni nostri.
Ma sapevate dei trogloditi in pieno centro di Roma? e che Ponzio Pilato e il paladino Orlando sarebbero nati a Sutri? e dell’antica torre di guardia, denominata “Tripizone”, a difesa di Ponte Milvio? e della lunetta orgiastica dell’Ospedale di Capranica? e della scoperta nel 1843 della tomba Campana di Veio?
“Sui loro letti funerari, i guerrieri coperti dalle loro armature sembravano riposarsi dalle battaglie che avevano combattuto contro i Romani o contro i nostri antenati Galli. Forme, vestiti, tessuti, colori furono visibili per qualche minuto, poi tutto svanì mentre l’aria esterna penetrava nella cripta, dove le nostre tremolanti torce minacciavano dapprima di spegnersi. Fu un’evocazione del passato che non durò nemmeno quanto un sogno e scomparve come per punirci della nostra sconsiderata curiosità.”
E mille altre storie, mai banali, sempre vive, a testimonianza di un mondo antico nel quale viviamo anche oggi: perché “Roma è così piena di statue che un altro popolo di marmo, uguale nel numero, guardava immobile passare il popolo vivo, giù per le piazze e le vie.“
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Immagine: Madonna del Parto, affresco presente nel Mitreo di Sutri.