Ricordi di Parigi o la filosofia allegramente coraggiosa del boulevardier
Ricordi di Parigi
di Edmondo De Amicis
Qu’est ce que c’est que ça? (che cos’è?)
Ricordi di Parigi è il resoconto del viaggio intrapreso da De Amicis, quando aveva 34 anni, nella capitale francese durante l’Esposizione Universale del 1878.
Un racconto affascinante e immersivo, uno smarrimento pieno di meraviglia nel cuore della Parigi dei boulevards, Montmartre, Capucines, Madelein, Haussman, i cafè,i restaurants, l’ostentazioni delle réclame, l’aria irrespirabile a causa di profumi e odori, la popolazione con “addosso l’argento vivo”; un grande teatro, una Babele ove affluiscono tutte le ambizioni e le dissolutezze della terra.
Dopo una visita con una curiosa e pedante descrizione dell’Esposizione Universale, che ricorda pedanterie simili dell’attualità, lo scrittore narra l’emozione suscitatagli dagli incontri con due grandi romanzieri del periodo: Victor Hugo e Emile Zola.
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Si ricomincia quindi con Parigi, ma questa volta con i suoi vizi, le sue miserie, la sua boria, da far rimpiangere quasi la bellezza delle città italiane.
Una città amata, ammirata e temuta allo stesso tempo, di cui “si può dire quello che si vuole: essa non ci bada più” e che “vi offre mille scampi ai suoi pericoli e mille rimedi alle sue febbri”.
A Paris, dove impera “…. la filosofia allegramente coraggiosa del boulevardier, per cui il mondo comincia alla Porta Saint Martin e termina alla Madeleine…”,
e poi a la blague!» …
e ancora … “guai a chi viene a Parigi troppo giovane, senza uno scopo fermo, colla testa in tumulto e colle tasche vuote!“
“Parigi! Maledetta e cara Parigi! Sirena sfrontata! È dunque proprio una verità che bisogna fuggirti come una furia o adorarti come una dea?”
Immagine: Gustave Caillebotte – Paris – Rue de Paris, temps de pluie – 1877