
Su una Ascesa alla vetta del Monte Bianco, l’otto e il nove Agosto 1827
di John Auldjo
“Fu passando per il bellissimo laghetto di Chêde, in cammino verso Chamonix, all’inizio di giugno, che il “monarca delle Alpi” mi si presentò per la prima volta in quello splendore abbagliante di cui è ammantato…”
Uno dei più bei testi sulle prime scalate del Monte Bianco.
“Superammo un passaggio di natura molto difficile e sconcertante. Il lato della massa lungo il quale eravamo obbligati a procedere era perpendicolare. Aggrappandoci al ghiaccio sopra la testa, con la mano posta in un buco tagliato allo scopo, e allungando i piedi da un punto di appoggio all’altro, anch’essi tagliati con l’ascia, riuscimmo a passare; ma l’appoggio era molto scivoloso, scomodo e pericoloso. Non si vedeva il fondo dell’abisso sottostante, e certamente ci voleva un notevole sforzo di nervi e determinazione per permettere a uno qualsiasi di noi di superare un posto del genere.”
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Uno degli oggetti più evocativi negli Archivi dell’Alpine Club è una lettera scritta nel 1827 sulla vetta del Monte Bianco da John Richardson Auldjo (1805 – 1886). Questi era un giovane benestante canadese-britannico che, durante il suo convenzionale Grand Tour, decise che doveva salire sulla cima della vetta più alta d’Europa e, con l’aiuto di sole sei guide, lo fece.
Il suo racconto pubblicato l’anno successivo incontrò un notevole interesse e raggiunse tre edizioni, non da ultimo attribuibile alla qualità delle illustrazioni tratte dai suoi stessi schizzi. In seguito visse a Napoli, e sono famose le sue indagini ed i suoi schizzi del Vesuvio. Auldjo terminò i suoi giorni a Ginevra, dove fu console britannico fino alla sua morte nel 1886. La lettera dalla vetta del Monte Bianco è indirizzata a sua sorella ed è scritta a matita con una calligrafia piuttosto tremolante. La confusione sulla data e l’ortografia strana indicano gli effetti dell’altitudine e della mancanza di acclimatamento.
“Vetta del Monte Bianco [sic] ore 11 Giovedì 9 agosto 1825 [sic] (era in realtà il 1827)
Mia cara Annie,
Potrebbe darti un po’ di piacere sapere che ti sto guardando dall’alto in questo momento. Puoi immaginare la gratificazione che provo nell’essere sopra il mondo abitabile — una cosa che ho desiderato molto. Ho appena bevuto una bottiglia di vino alla tua salute. Le mie guide si uniscono a me e ti auguriamo tutto il bene mentre brindiamo — lunga vita e felicità — e anche qui in alto non dimentico le molte volte in cui ho scritto e ora scrivo di nuovo che sono il tuo affettuoso fratello
John Auldjo.
La lettera è firmata sul retro del foglio singolo: Julien Devouassoud, Simond Jacques, Couttet, Joseph, Michele Favret, Jean Marie Couttet, Pierre Tairraz.

Immagini: da Charles Fellows (1799-1860) “A Narrative of an Ascent to the Summit of Mont Blanc”, Manoscritto autografo co 11 tavole dipinte a mano (acquerelli)
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