Corto viaggio sentimentale

di Italo Svevo

Racconto lungo, non si può forse dire un romanzo, non tanto per il numero di pagine non elevato, quanto per il contenuto, sviluppato all’interno di un viaggio in treno fatto dal protagonista da Milano a Trieste.

«Intanto il lunghissimo serpe di cui Le scrissi (si intitola “Corto viaggio sentimentale”) giace annodato in un cassetto» (lettera di Svevo a Marie-Anne Comnène nel 1925); di quel “serpe”, Svevo non verrà mai a capo, così che il lungo racconto rimarrà incompiuto.

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Per il signor Aghios, protagonista di Corto viaggio sentimentale di Italo Svevo, il viaggio è soprattutto un’avventura della mente. Non conta la meta, quanto piuttosto il movimento in sé. Partire è una maniera per dare intensità alla vita. Le abitudini, che la soffocano e la rendono somigliante alla morte, si interrompono. Attraverso il viaggio comincia una nuova esperienza, che permette di riassaporare il gusto delle cose. (Matteo Palumbo)

Questi i titoli dei diversi capitoli (Manca Udine perchè il protagonista era addormentato e quindi si trovava con la testa su Marte):

STAZIONE DI MILANO
MILANO – VERONA
VERONA – PADOVA
VENEZIA
ALLA STAZIONE DI VENEZIA
VENEZIA – PIANETA MARTE
GORIZIA – TRIESTE

La tecnica narrativa è un flusso di pensiero continuo, usato spesso anche da James Joyce, e si può avvicinare alla esposizione ininterrotta di un paziente al proprio psicanalista.

Immagine: Couple dans un compartiment de train – Ricardo Lopez-Cabrera 1895