Le novelle del defunto Ivan Petrovič Belkin
Aleksandr Puškin
Le novelle del defunto Ivan Petrovič Belkin, scritte nel 1830 durante il primo dei soggiorni a Boldino e pubblicate l’anno seguente, sono la prima opera compiuta di narrativa dell’autore russo Aleksandr Sergeevič Puškin (1799-1837) .
La permanenza a Boldino, che negli anni seguenti sarebbe stata replicata con piacere, in quel periodo fu allungata fino a tre mesi, a causa di un’epidemia di colera presente in alcune regioni russe.
Come cornice di queste novelle Puškin usa l’espediente di farsi editore (nella prima edizione anonimo, con le sole iniziali A. P.) che, avendo ricevuto questi scritti e volendoli pubblicare, chiama un amico dell’autore a farne una breve biografia. Questo prologo narrativo ci porta subito nel mondo che andremo a conoscere: il mondo rurale russo, di ricchi possidenti, sperperoni o meno, di militari e ex-militari, di contadini, e così via.
Scrive Remo Faccani nell’introduzione a La figlia del capitano e altri racconti (raccolta che comprende queste novelle, uscita per L’Espresso nel 2013):
“Uno degli elementi di spiccata novità che le Novelle ci offrono, secondo gli storici della letteratura russa, è la presenza di “eroi” d’estrazione sociale non elevata e spesso modesta. Io credo valga la pena di segnalare quanto meno le due protagoniste adolescenti della Contadina padrona e del Mastro di posta: Liza e Dunja. Riguardo alla prima, può sorprendere fra l’altro l’insistenza del narratore sull’incarnato bruno e sugli occhi neri della finta contadinella – tratti non “tipicamente russi” che erano anche di Puškin. (…) In quanto a Dunja, è un’incantevole “ninfetta” piena di garbo e seduzione, che Vladimir Nabokov, nella sua incontenibile ammirazione per Puškin, ebbe sicuramente cara.”
Nel 1837, a seguito d’una lettera anonima che insinuava l’infedeltà della moglie, dopo aver insultato il barone van Heeckeren, ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi e padre adottivo del presunto amante di lei, Puškin fu sfidato a duello. Fissato per le quattro del pomeriggio dell’8 febbraio 1837, il duello si svolse alla Čërnaja rečka, una stazione della Linea Moskovsko-Petrogradskaya, la Linea 2 della metropolitana di San Pietroburgo. Il barone Georges d’Anthès ferì mortalmente Puškin che morì due giorni dopo la sfida, ad appena 37 anni per complicanze settiche della ferita all’addome.
Immagine: Vasily Tropinin, Portrait of Alexander Pushkin – 1827