Narrativa

L’arte di divagare

Tre uomini in una barca (per tacer del cane)

di Jerome K. Jerome

Capolavoro dell’umorismo britannico, è uno di quei libri che si tengono a portata di mano per i momenti di depressione e si rileggono per tutta la vita.

Non c’è niente di sconvolgente o originale in una gita in barca con due amici (e un cane), c’è solo la semplicità del narrare e il perdersi in divagazioni per poi ritrovare di nuovo il filo conduttore, c’è la serenità del vivere trasformato in avventura e naturalmente c’è l’umorismo che a nessuno di noi può mancare se vogliamo continuare a respirare.

Divagazioni come quella sullo zio Podger: “… e mi fa venire sempre in mente il mio povero zio Podger. In vita mia non avevo visto mai tanto trambusto in una casa, come nel momento che mio zio Podger si accingeva a far qualche cosa. Un quadro era ritornato dal negoziante di cornici, ed era stato lasciato ritto contro una parete della sala da pranzo aspettando d’essere appeso…” da leggere tutta d’un fiato!

Immagine: Edvard Munch, Evening melancholy (1891)

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito … perché la lettura è un’immortalità all’indietro” (U. Eco)

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