Esplorazioni,  Viaggi

Alla ricerca delle vette dell’America

di Annie Smith Peck

“Quello è il mio intento, ve lo dirò, scalare il Sorata!” (Bolivia, Nevado Llampu 6.368 m s.l.m.)
“L’intenzione di scalare quella che alcune persone consideravano la montagna più alta dell’emisfero occidentale si formò nei primi giorni del 1898, appena un anno dopo la conquista dell’Aconcagua da parte della Spedizione Fitzgerald…”

Nel 1895 Peck seguì l’alpinista britannica Lucy Walker nella scalata del Cervino, ma il risultato di Peck fu oscurato da ciò che indossò durante la scalata. Il suo abbigliamento da escursionismo che creò scandalo nei giornali di tutto il mondo.

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Non riuscì a conquistare il Nevado Llampu, così come fallì quattro volte nel tentativo di conquistare il Huascarán, riuscendoci solo nel quinto tentativo nel 1908. L’americana Annie Smith Peck, con le guide svizzere Peter Taugwalder e Gabriel Zumtaugwald, conquista la vetta del Huascarán Nord: è la nascita dell’alpinismo sulla Cordillera Blanca. A questa vetta sarà più avanti dato il nome della stessa alpinista.

L’impresa di Peck sembrava avesse superato la scalata di Fanny Bullock Workman dell’Himalayan Pinnacle Peak, a 6.930 metri (22.740 piedi) che era il record mondiale di altitudine di una donna; tuttavia, Workman contestò la rivendicazione di Peck del nuovo record di altitudine più elevata del mondo durante la sua scalata dell’Huascarán.

Una persona decisamente speciale Annie Peck, nata nel 1850, laureata in greco e lingue classiche nel 1878, suffragette, insegnante e poi conferenziera, appassionata di alpinismo, viaggiatrice e scrittrice. Nel 1911, quando pubblicò questo libro, all’età di 61 anni, scalò una delle cinque vette del Coropuna in Perù, a 21.083 piedi (6.426 m) e quando ne raggiunse la cima piazzò uno striscione con la scritta “Voto per le donne”.

Nel 1929-30, (a 79 anni) Peck fece un viaggio di sette mesi, “per lo più in aereo”, in giro per il Sud America per dimostrare la facilità e la sicurezza dei voli commerciali per i passeggeri delle compagnie aeree. Il suo viaggio fu il più lungo in aereo mai compiuto da un viaggiatore nordamericano all’epoca.

La sua scrittura è piacevole, ironica, attenta alla gente, ai costumi e alle culture locali. Feroce con gli uomini che non ne comprendevano rapidamente il forte carattere, era capace di risollevarsi mille volte dalle cadute, dagli incidenti, dai tradimenti, dai tanti problemi di una viaggiatrice solitaria che una volta disse “Dove è la mia valigia, è la mia casa“.

Immagine: ritratto di Annie Smith Peck



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