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La più alta giogaia delle Alpi Carniche

di Giovanni Marinelli

Ma che belle camminate in posti poco noti ed allora, nel 1888 quando il testo fu pubblicato nel Bollettino del Club Alpino Italiano Vol. XXII, n. 55, pressoché sconosciuti.

Giovanni Marinelli (Udine 1846 – Firenze, 1900), geografo e politico italiano ha insegnato prima ad Udine, poi all’Università di Padova e nel 1893 si trasferì a Firenze, dove fondò la Società di studi geografici e coloniali e diresse la Rivista geografica italiana.

Il percorso di questa camminata è splendido: da Villa Santina, la val Degano, passando per Comeglians, salendo poi a Collina nella Valle di Gorto, ai piedi del gruppo del Monte Coglians.

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Siamo in Carnia, a ovest del passo di monte Croce Carnico (Plöckenpass) che poi raggiungeremo, lungo il confine tra Italia e Austria, all’interno del gruppo Coglians-Mooskofel, il cui versante meridionale appartiene ai comuni di Forni Avoltri e Paluzza mentre quello settentrionale al comune di Lesachtal, nella Carinzia germanofona.

Il gruppo è caratterizzato da intensi fenomeni carsici: la grotta più profonda finora esplorata è l’Abisso Marinelli. La vetta è raggiungibile attraverso due vie: la via normale, più facile, che parte dal rifugio Giovanni e Olinto Marinelli (2111 m), per il versante sud, o la via ferrata del versante nord, assai più impegnativa.

Ma il testo è più ampio, la camminata di Marinelli raggiunge il Kellerwand (Creta della Cianevate) una delle cime più elevate della catena carnica principale (2769 m), formata da grandiose scogliere calcaree che ospitano un piccolo ghiacciaio, e poi il Passo di Monte Croce Carnico, per tornare infine attraverso la Val Valentina e la sella di Volaia.

Immagine: Malga Festons (Sauris-Carnia) di Marco Davanzo – 1913

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