Saggistica,  Storia

Corsica 1768: Ribelli? come non hanno vergogna di dar a noi questo titolo?

RELAZIONE DELLA CORSICA

di

GIACOMO BOSWELL SCUDIERE

James Boswell, Scrittore (Edimburgo 1740 – Londra 1795). Nel 1763 conobbe Samuel Jonnson; nel 1764 viaggiò all’estero incontrandosi con Voltaire, Rousseau e Pasquale Paoli, che ammirò.

James Boswell scrisse: An account of Corsica, the journal of a tour to the island of Corsica and Memoirs of Pascal Paoli (1768); Journal of a tour to the Hebrides (1785), ricordi di un viaggio da lui fatto nel 1773 col Johnson, che frequentò assiduamente per ventun anni fino alla morte, scrivendo poi The life of Samuel Johnson (1791) che è la maggiore biografia esistente in lingua inglese, e a cui la fama di Boswell è saldamente affidata.

Vi presentiamo Relazione della Corsica, una traduzione in italiano pubblicata nel 1769 di “An account of Corsica, the journal of a tour to the island of Corsica and Memoirs of Pascal Paoli”.

ePubRelazione della Corsica di James Bonswell – ePub
Mobi per KindleRelazione della Corsica di James Bonswell – Mobi

Lo scrittore-viaggiatore inglese nel secolo dei «Lumi» innalzò a grande fama l’isola per essere la culla degli ideali di libertà e di indipendenza; la parte iniziale della sua opera, dedicata alla descrizione antropogeografica della Corsica, è stata inoltre fonte privilegiata per l’ingegnere francese Bellin.

L’immagine più volte ricorrente del ‘sasso’ arido ed ostile ad ogni forma di vita umana continuerà a costituire l’archetipo degli autori del Medioevo e dei secoli dell’età moderna che soffermeranno l’attenzione sugli aspetti della società legati ad un’economia strettamente pastorale.

Con la seconda metà del Settecento, grazie a Boswell, la Corsica viene in pratica rivalutata, diventando una terra ‘mitica’ dove poter verificare certi assunti teorici sullo stato di natura, il terreno di applicazione del mito del ‘buon selvaggio’ di Rousseau, per essere una terra ancora selvaggia, incorrotta, non toccata dalla modernità, e nel frattempo il paese in cui hanno preso corpo gli ideali illuministici di libertà e di indipendenza sotto il breve governo del generale Paoli.

Il libro è è un documento eccezionale che racconta di una terra ed un popolo poco conosciuti, e del tentativo di creare un paese finalmente libero e colto ancor prima della Rivoluzione Francese.

Edizione originale pubblicata nel 1769

E’ un Corso armato di un fucile, di una pistola, e di uno stiletto. Porta un abito corto di un panno ruvido, e oscuro fatto nell’Isola, con la sottoveste, e calze dello stesso panno, o d’altro di Francia, o d’Italia specialmente di colore scarlatto. Ha una borsa, o saccoccia di cartocce per la sua munizione, che sta fissa verso la metà del corpo per mezzo d’un centurone. In questa borsa sta lo stiletto, e al sinistro lato del çenturone pende la pistola. Il fucile sta a armacollo. Egli porta le ghette di cuojo, e una spezie di berretta di panno nero foderato di ratina rossa e adornato sul fronte con un pezzo di qualche stoffa fina cucita con proprietà al di sopra. Questa berretta è particolare a’ Corsi, ed è ụna parte molto antica del loro vestire. E’ doppia da ogni parte, e posta sul piano pare un elmetto come quelli, che si vedono nella colonna Trajana. L’abito de’ Corsi è molto proprio per attraversare i boschi, e le montagne, e da al uomo un’esteriore attivo, e marziale.

Sembra, che la natura abbia avuto idea di renderli forti per mare non meno per gli ottimi i porti, che per il bosco da fabbricare Vascelli di qualità eccellente. Ma essi non sono ancora sufficientemente esperti nell’arte di fabbricare Vascelli, nè hanno danaro bastevole per supplire alla spesa degli artefici.

Siamo Còrsi per nascita e sentimenti, ma prima di tutto ci sentiamo italiani per lingua, costumi e tradizioni… E tutti gli italiani sono fratelli e solidali davanti alla Storia e davanti a Dio… Come Còrsi non vogliamo essere né servi e né “ribelli” e come italiani abbiamo il diritto di essere trattati uguale agli altri italiani… O non saremo nulla… O vinceremo con l’onore o moriremo con le armi in mano… La nostra guerra di liberazione è santa e giusta, come santo e giusto è il nome di Dio, e qui, nei nostri monti, spunterà per l’Italia il sole della libertà” (Pasquale Paoli).

Un’isola in mezzo al Mediterraneo, stretta fra paesi in lotta fra loro: terra di conquista, terra di ribellioni.

Immagine: Paysage corse – environ de Bastia (1925) – Wladimir Baranoff-Rossiné

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